…E VISSERO DIVISI E AZZANNATI

Ci avevate creduto. Ma anche questa volta siete rimasti delusi. La circonvallazione sud è stato soltanto un espediente. La posta in gioco, che ha diviso e lacerato la maggioranza, che ha determinato la bocciatura del bilancio, che ha animato il dibattito pubblico di quest’estate a Biancavilla, non era la viabilità e la creazione di quell’infrastruttura. E neanche la sistemazione dell’erbetta al campo sportivo per la modica spesa di 400mila euro. Tutte balle!!!
Ci hanno fatto credere che la scintilla che ha fatto scoppiare la maggioranza era la diversa visione tra alleati su opere importanti per il paese. Visti gli esiti e sentite le dichiarazioni durante e dopo l’ultima seduta consiliare che ha dato il via libera, dietro ultimatum del commissario ad acta, al documento economico-finanziario, verrebbe da dire che, in realtà, si è trattato di una sorta di “prova tecnica” di disgregazione per capire fino a che punto si poteva osare. Si è osato bocciare il bilancio, il peggio che ad un sindaco possa capitare. Se si è arrivati a tanto, tutto, adesso, è possibile. A questo reality non hanno giocato soltanto i cinque consiglieri di maggioranza che si sono astenuti nella votazione di qualche mese fa, determinando l’affossamento dell’atto politico per eccellenza. Tutti hanno avuto un ruolo, una strategia, una tattica, un obiettivo politico. Forza Italia ha tirato la corda nel tentativo di sbattere fuori i calaciuriani, questi ultimi si sono impegnati per dimostrare di essere più forti, Nuova Sicilia ha difeso presidenza e assessorato, l’Udc doveva dare una lezione a “Modernizzazione e Lavoro” (leggi Andrea Ingiulla), l’opposizione si è inserita tra le piaghe della maggioranza. Anche il sindaco Mario Cantarella non si è sottratto al gioco e, in buona compagnia di Pasquale Lavenia, ha fatto i suoi viaggi a Palermo.
E’ lo spasso della politica, tutto è legittimo. Ciò che urta la calma, però, è dividere la politica, come ha fatto qualcuno, tra irresponsabili bocciatori di bilancio e santi votati al bene della città. Diciamolo chiaramente: la telenovela estiva che ci è stata offerta è la rappresentazione plateale dei problemi politici di questa maggioranza.
Non si venga a dire, ora, che la coalizione ha ritrovato la compattezza e che le liti sono state frutto di semplice fraintendimento (sono parole del capogruppo di An, Carmelo Cantarella). Un equivoco tra alleati? Un fraintendimento? E un intero Comune è lasciato senza lo strumento finanziario per mesi solo perché tra alleati non ci si è capiti? La prossima volta si vada al bar e, davanti ad una tazzina di caffè o ad un cappuccino, ci si chiarisca. Basterebbero due minuti, non un’intera estate. Ma ci si rende conto di ciò che si dice? Forse no. Già qualche mese fa, l’assessore Liborio Scaccianoce aveva racimolato una gaffe in tv, sostenendo che il ritardo nella presentazione del bilancio era dovuto alle elezioni regionali. Come dire: un paese si ferma perché bisogna concentrarsi sull’appoggio elettorale e la ricerca di voti per Nino D’Asero e company. Ottima concezione delle istituzioni!!! Ma forse è un esempio concreto sulla visione effettiva della politica di questo Centrodestra.
Di cattiverie, tra assessori, alleati, esponenti dello stesso partito, se ne sono sentite a valanga, in queste ultime settimane. «Ma questa non è una maggioranza sfaldata», ha affermato il sindaco. No, è ben affiatata, lo si vede: ha appena approvato con 14 voti favorevoli il bilancio…
Allora, diciamo le cose come stanno. Il bilancio è stato approvato perché, altrimenti, tutti sarebbero andati a casa, lasciando una giunta senza ossigeno. I problemi interni rimangono, come o più di prima. Il countdown della deflagrazione della coalizione è stato semplicemente sospeso per essere azionato più in là. Non esiste più una squadra amministrativa, ma singoli pezzi che operano in concorrenza o ai danni degli altri. Le spaccature interne ai partiti (dal Movimento per l’Autonomia a Forza Italia) sono più evidenti che mai. L’obiettivo politico di ripresentare nel 2008 un progetto comune con a capo Mario Cantarella sembra essere l’ultimo dei pensieri della Casa delle Libertà. Si salvi chi può, insomma.
Il consigliere Nicola Tomasello, nel suo intervento di “contabilità elettorale” al sindaco, seppur in termini e modi inadatti alla sede istituzionale, decisamente lontani dal “politically correct”, ha espresso dei concetti triti e ritriti in queste pagine: gli alleati del sindaco -è prevedibile- non rimarranno solidali e vincolati alla coalizione e risulta difficile, se non impossibile, un’intesa unanime sulla ricandidatura di Cantarella. Il primo cittadino non può non tenerne conto. Continuare a non reagire è un non-senso politico. «Fare qualcosa di destra» non è un invito ad un approccio ideologico al ruolo istituzionale, ma un invito all’azione. Altrimenti, superato ormai il tabù della bocciatura del bilancio, può accadere di tutto, di più e di peggio. …E vissero divisi e azzannati.
Vittorio Fiorenza

P.S. Il presidente Portale, per rispondere alle accuse e alle provocazioni della minoranza, nel corso dell’ultima seduta, ha tagliato corto, sostenendo che «tutto è chiacchiericco e ciò che conta, alla fine, è il consenso della gente». Come dire: se i cittadini ci premieranno, significa che abbiamo fatto bene, altrimenti vale il contrario. Sante parole. Ma non valgono a Biancavilla. Qui -riconosciamolo, altrimenti saremmo intellettualmente disonesti- non vale questo principio, tipico delle realtà in cui esiste un voto d’opinione, espresso in maniera libera e incondizionata. Qui, invece, vince una poltrona non chi, in genere, ha meriti sociali, culturali o professionali, ma chi gestisce pacchetti di voti preconfezionati: studi tecnici, medici e operatori sanitari, patronati e caf, con la conseguenza di una classe politica che sconosce l’abc della politica ed esponenti istituzionali incapaci e incompetenti nella gestione della cosa pubblica. «E’ il sistema», si dice. D’altra parte siamo nella terra di Cuffaro, che ha avuto una valanga di voti, ma non per questo si possono cancellare sue presunte o oggettive responsabilità politiche o giudiziarie! Un principio banalissimo, sociologia spicciola da scuola elementare. Ma non per Portale.

P.P.S. Il sindaco Cantarella ha fatto riferimento ai noti manifesti del Centrosinistra affissi in maniera abusiva, fuori dagli spazi consentiti, senza il pagamento della relativa tariffa. Ha fatto bene ad evidenziarlo. L’opposizione, nella sua “magnificenza”, sa farsi male da sé. L’accaduto, al di là degli aspetti politici, ripropone, a Biancavilla, il tema del grado di inciviltà elevato. Ma è un tema che riguarda tutti e nessuno può fare la morale ad altri. Qualche settimana fa, un gruppo di disabili ha scritto a questo sito per denunciare (con tanto di foto) l’abitudine dell’assessore Andrea Ingiulla ad occupare il parcheggio riservato ai portatori di handicap davanti al municipio. L’interessato si era scusato, promettendo che non sarebbe più accaduto. Infatti. L’altra sera, l’amministratore non ha parcheggiato in quel posto, ma qualche centinaio di metri più in là, davanti al bar Scandurra. Peccato che si trovava in controsenso e sopra le strisce pedonali!!! Morale: fare lezioni di generica educazione civica, egregio signor sindaco, non serve e risulta non credibile quando il non rispetto delle regole fondamentali coinvolge suoi assessori (quello di Ingiulla è solo un banale esempio). Sarebbe più opportuno stare zitti e cercare di fare la propria parte, concretamente. Regalare una copia del codice della strada all’assessore-avvocato sarebbe un buon punto di partenza.

…E VISSERO DIVISI E AZZANNATIultima modifica: 2006-09-12T17:00:00+02:00da v_fiorenza
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6 pensieri su “…E VISSERO DIVISI E AZZANNATI

  1. Egregio Fiorenza, ancora parla di regole da rispettare? Finiamola, prendiamo atto della inadeguatezza dei nostri politici. Franco Liotta

  2. E’ proprio il caso di dirlo: …e vissero divisi e azzannati. Ho appena ascoltato a Video Star, Antonio Portale, che ha definito il sindaco non proprio uno simpatico e che deve stare ai patti (cioè non togliergli la presidenza o l’assessorato) , altrimenti si comporterà di conseguenza. Uomo avvisato mezzo salvato. Capito signor sindaco?

  3. Complimenti ai nostri amministratori, non solo stanno facendo della politica biancavillese una barzelletta, ma hanno anche il coraggio di sbandierare ai quattro venti la loro unione, vergognosi……. Poi vorrei fare un appunto al “PPS”, il sindaco dice che il centro sinistra ha affisso i manifesti senza pagare i diritti (sarà vero) ma i suoi fidi scudieri hanno pensato a far giustizia da sè; prima hanno disintegrato il manifesto anti-sindaco, lasciando tutta quella carta ad adornare le nostre già sporche strade per poi affiggere il manifesto……… ma non di propaganda per l’ amministrazione , ma quello della grande festa estiva……. (ma poi loro hanno pagato le tasse di affissione?). Certo, se il bilancio fosse stato approvato a suo tempo avremmo visto un altro manifesto, magari quello di BIANCA… VILEGGIANDO. Francesco Portale

  4. Votare il bilancio non è un sintomo di unità, ma paura per la certezza di perdere la poltrona. Un appunto che rivolgo al signor sindaco. Fabio

  5. Non me la prendo con la maggioranza né con l’opposizione. La politica a Biancavilla è morta. Prendiamone atto. A.D.

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