QUATTRO GETTONIERE PER I CONSIGLIERI

Hanno una funzione di controllo dell’attività amministrativa, di proposta e di indirizzo, di snellimento del lavoro del Consiglio Comunale. Ma se si visionano i relativi oggetti di convocazione e i verbali di seduta, ci si rende immediatamente conto che le quattro commissioni consiliari, a causa dell’allegra gestione dei loro presidenti, sono state ridotte a salotti nei quali si discutono le tematiche più disparate. Una sorta di talk-show in stile Maria De Filippi in cui si parla di tutto e di tutti, si invita l’ospite esterno, si riduce la discussione a puro chiacchiericcio.
La frequenza delle riunione (una quarantina al mese) e gli argomenti a dir poco “sbarazzini” posti all’ordine del giorno fanno sorgere il dubbio che la convocazione sia ormai soltanto un pretesto per assicurare ad ogni consigliere il gettone di presenza (pari a 30 euro a seduta) e, cosa più appetibile, la giustificazione della relativa assenza dal posto di lavoro.
Uno scandalo, reso possibile attraverso un pacifico inciucio tra maggioranza e opposizioni. Peccato che alle casse comunali, questo accordo sottobanco costi, ad occhio e croce, 70mila euro l’anno in gettoni di presenza. Una somma alla quale si devono aggiungere anche altre decine di migliaia di euro che il Comune, per legge, paga agli enti pubblici in cui lavorano diversi consiglieri comunali per colmare la loro assenza dal lavoro in coincidenza con la riunione di commissione.
Il punto è che almeno il 90% delle sedute (che, peraltro, distraggono il personale dell’ente da lavori ben più urgenti e seri) potrebbe essere evitato. Lo dimostrano i diversi argomenti in scaletta scelti -immaginiamo- con notevole sforzo di fantasia.
Qualche esempio? Subito. Il presidente della Terza Commissione, Santo Zammataro (Udc), ha prodotto una convocazione -udite udite- per «Studio eventuale creazione pagina web». Quali siano i contenuti da mettere su Internet non è dato saperlo e poi non si comprende cosa c’entri la commissione (che dovrebbe occuparsi, invece, di lavori pubblici, urbanistica, ambiente e verde pubblico) su un simile argomento, per il quale -già che ci siamo- si poteva invitare pure Bill Gates.
Ci sono commissioni, poi, che addirittura trattano di politica economica internazionale. E’ il caso della Quarta, convocata dal presidente Alfio Furnari (ex Udc, ora indipendente di centro), per parlare -notate bene- della «Piattaforma per la rigenerazione dell’agricoltura in Italia e in Europa». L’insuperabile, tuttavia, rimane Giuseppe Sapienza, alla guida della Seconda Commissione. Il capogruppo diessino si è sbizzarrito a fare riunioni con audizioni di assessori. Per parlare di cosa? Nessun tema di preciso. Un modo, insomma, per colloquiare, del più e del meno, con gli amministratori, scambiarsi qualche battuta e socializzare. Sapienza non si è lasciato sfuggire neanche la possibilità di invitare alcuni sacerdoti di Biancavilla per trattare l’argomento «Giovani». C’è forse l’intenzione di preparare un dossier sulla situazione giovanile locale? No, così, tanto per fare una piacevole chiacchierata con i preti. Se è per questo, comunque, lo stesso esponente della Quercia ha convocato una serie di sedute sulla presenza di ratti, sulla «problematica scaturente dalle colombe e volatili vari», sul direttore artistico Giosuè Rubino e la rassegna jazz. E vista la grande mole di lavoro, il suo vice, Salvatore Saitta (Forza Italia), ha anche pensato, a fine agosto, di condurre la commissione in zona “Milia” per un sopralluogo. Ma perché? Così, per prendere un po’ d’aria fresca alle vigne e sfuggire alla calura interna del palazzo comunale.
La Prima Commissione del presidente Mario Amato (Forza Italia) utilizza una “tattica” che dà meno all’occhio. Lavora su punti “seri”, ma ad essi applica una concezione del tempo dilatato. E’ dal mese di giugno che la commissione è impelagata a discutere articolo per articolo, con riunioni su riunioni, su un atto “importante”. No, non si tratta della Costituzione europea, ma del Regolamento di polizia mortuaria!
Una situazione che non è più giustificabile. Sulla scellerata gestione delle commissioni, il primo cittadino (a parole sempre pronto a combattere contro sprechi e vizi di Palazzo) si ostina a non muovere un dito. «Mario Cantarella -sostengono i suoi fedelissimi- è rispettoso dell’autonomia del Consiglio Comunale e non vuole interferire». Eppure, viste le dimensioni che sta assumendo un tale malcostume, una sua presa di posizione non solleverebbe, in paese, le ire degli strenui difensori della separazione dei ruoli istituzionali, anzi sarebbe una “interferenza” ben gradita.
Chi, invece, ha già preso carta e penna, seppur in ritardo e in maniera timida, è il presidente dell’assemblea cittadina, Antonio Portale, che ha di fatto bacchettato i presidenti delle quattro commissioni, banalmente impegnati a trattare di Internet, agricoltura europea e uccelli vari. «Spesso sia sulle modalità di convocazione e sia sui tempi necessari alla trattazione dei vari argomenti in discussione -scrive in una nota del 18 ottobre- si rileva la non rispondenza a quanto previsto dal regolamento delle commissioni consiliari ordinarie». E quindi: si invita «a voler rispettare sia in sede di convocazione che in sede di trattazione dei vari argomenti posti all’ordine del giorno quanto previsto dal regolamento».
Tutto chiaro, no? Si, ma non per tutti. Ancora una volta, il “taciturno” Santo Zammataro non manca di stupire (e di indignare). Dice di non aver compreso bene le parole di Portale. Che dovrebbe fare, dunque? Ovvio: basta chiamare il presidente e farsi dare delle spiegazioni, anche in maniera informale, visto il rapporto confidenziale esistente: «Ninu, ma com’è a cosa, chi vulevi diri?». Niente di tutto questo. Allora, indovinate che fa per chiedere chiarimenti. Ebbene, si. Ha convocato un’apposita commissione con un solo argomento: «Audizione del presidente del Consiglio Comunale». L’appuntamento è fissato per il 9 dicembre alle ore 15.30, nella stanza della Sezione Consiliare, al secondo piano del municipio. Roba da cinema! Chi volesse assistere alla riunione, può farlo liberamente. Per rendere più piacevole la partecipazione ai lavori, si suggerisce di portare da casa coca-cola e popcorn.
Vittorio Fiorenza