PASQUALE E LO SVILUPPO ECOcOMICO

Non sappiamo a quale scuola economica, l’assessore Pasquale Lavenia faccia riferimento per la programmazione delle politiche di sviluppo per Biancavilla. Non capiamo qual è l’impronta ispiratrice dell’azione amministrativa in ambito produttivo. Forse quella keynesiana? O quella di Schumpeter? Oppure quella di Knight? Forse, però, più modestamente, ha ragione quell’arzillo vecchietto che l’altra mattina, davanti al Circolo Diana, sosteneva che il modello di politica economica dell’amministrazione comunale è quello di Akomu Sisusy Amatina. No, non si tratta di un economista giapponese. Né di un funzionario del regime di Pechino addetto alla pianificazione. Ma è un’espressione sicula (rileggetela nella giusta chiave linguistica) che esprime la filosofia di programmazione dello sviluppo, legata agli umori di come ci si alza la mattina, di come il nostro Pasquale Lavenia si alza la mattina. In effetti, al di là della canzonatura verso l’assessore, come si può dare torto all’anziano e non condividere la sua saggia verità? Rileggendo le relazioni semestrali presentate dal sindaco al consiglio comunale, appare evidente che in materia di sviluppo dell’economia locale ci si affidi all’improvvisazione e alla buona volontà dei funzionari comunali.
Eppure chi sta alla guida dell’importante settore amministrativo è uno che si è fatto da sé. Pasquale (Turi, per gli amici di sempre) è un “self-made man” nostrano. «Io ho cominciato a lavorare a 14 anni, prendevo la littorina di primo mattina per andare a Catania dove ho avuto i primi approcci con la lavorazione del ferro e ho imparato il mio mestiere», raccontava Lavenia, con orgoglio, al sottoscritto alcuni anni fa. Era ed è da ammirare, sotto questo profilo. Peccato, però, che, spesso, imprenditori capaci non necessariamente debbano brillare in ambito politico e amministrativo. E’ il caso di Lavenia, che a considerare dagli umori di commercianti, artigiani, esercenti pubblici e rappresentanti di categoria farebbe bene a correggere il tratto della propria azione.
Intendiamoci: Pasquale è uno che mette passione in quello che fa e, rispetto a quasi tutti i suoi colleghi di giunta, è uno che ha l’ambizione di incidere con le proprie scelte. E’ uno che vanta col cuore i nostri prodotti, seppure con una dizione non proprio impeccabile: le «nostre mantorle e le nostre fighe-tindia». Tuttavia, a giudicare dai risultati di questi due anni in amministrazione, sembra essere come quegli alunni che si impegnano, sono animati da buona volontà, ma non riescono a raggiungere la sufficienza. E’ uno sviluppo ecoComico, più che altro, quello che ha in mente e realizza Lavenia. Il quale è convinto che la crescita degli indici economici di Biancavilla si possa incoraggiare attraverso una salsicciata e un “romantico” barbecue di carne di cavallo («Fozza, caura caura, viniti bella genti») oppure facendo trangugiare mille chili di pasticcini (che rispetto per i diabetici…) a carnevale, organizzando una sfilata di moda per pochi intimi o partecipando a qualche fiera nel Nord Italia.
Se, poi, capita di parlare con l’edicolante, ci si accorge di come il nostro Lavenia non sia ben visto per avere promosso l’incremento dei punti vendita di giornali e per non avere compreso che, soprattutto in questo settore, ad un aumento dell’offerta non corrisponde un altrettanto aumento della domanda con la conseguenza di una “guerra dei poveri”. Se si entra in un negozio, già ti chiedono in maniera prevenuta e preoccupata quali siano le reali intenzioni di Lavenia, deciso ad aumentare le licenze commerciali e a fare occupare ogni marciapiede del paese ai camion distributori di panini con wurstel, ketchup e majonese. Se si passa dal panettiere, anche qui una “litania” dedicata all’assessore. Non è stata affatto dimenticata quella vicenda delle multe salate per il trasporto abusivo di pane a seguito di una serie di controlli dei vigili urbani, sollecitati da Lavenia (nel mezzo di una trattativa tra panifici e amministrazione volta ad una soluzione pacifica), che non mancò, però, di trasferire proprie responsabilità al cronista de “La Sicilia” per degli articoli di denuncia sul reale peso del pane. L’assessore non tenne conto dell’intelligenza dei panificatori, che compresero benissimo il “giochetto” e non accettarono l’invito (più o meno esplicito) di querelare (e perché?) il giornalista.
Ma il “grande” Pasquale non bada a tutto questo, ci sorvola, perché, in materia di sviluppo, ha una carta vincente. Un fantastico jolly. Che si chiama… zona artigianale. Ahi ahi ahi! Qui, torniamo seri, evitiamo le battute, stiamo ben attenti e cerchiamo di dribblare le querele, visto che il nostro assessore ricorre ad esse con disinvoltura e ne ha già prodotto una contro “Scusate il disturbo”, in occasione della sua inaugurazione (alla faccia della libertà di stampa!).
E’ dalla passata consiliatura che Lavenia fa leva sull’area di contrada “Sciammarita” da destinare agli artigiani. Ma veramente questa “Bianvalley” è un’esigenza delle imprese locali? Veramente sarebbero risolti i problemi della nostra economia, che ci legano tra gli ultimissimi centri siciliani per il Pil più basso? Veramente le nostre ditte sono desiderose di trasferirsi in capannoni, lontani da adeguate infrastrutture di collegamento viario?
Ad ognuno di voi, le risposte. Di sicuro, però, Lavenia dovrebbe mostrarsi più cauto (e Cantarella più di lui). Non è un mistero che l’assessore sia cognato di uno dei proprietari dei terreni, tra Biancavilla e Santa Maria di Licodia, in cui dovrebbe ricadere la zona artigianale. Terreni che dovrebbero essere espropriati e pagati fior di quattrini dal Comune. Il confine tra interesse pubblico ed interesse privato diventa quindi una sfumatura. Ma anziché fare un passo indietro, Lavenia cerca un posto privilegiato. E con spocchia, non teme nulla.
Già nel precedente consiglio comunale, Pasquale rimase in aula a votare le varianti al Prg (contenente anche la riperimetrazione dell’area artigianale), vantandosi, per il coraggio dimostrato, di «portare i pantaloni» e di non essere un consigliere-quaquaraquà come altri. Ma allo stesso tempo suscitò la sorpresa e l’indignazione di tanti, a cominciare da Antonio Portale, che a fine seduta, scendendo dalle scale del municipio, non rinunciò a dure critiche e ad un sonoro battibecco con Lavenia.
C’è di più. Alcuni mesi fa è stato indirizzato alla Procura, alla Corte dei conti, alla Regione siciliana un esposto firmato da “Giuffrida Salvatore” (ma non si tratta dell’esponente diessino), in cui si evidenziano presunti conflitti di interesse dell’assessore Lavenia sui terreni della “Sciammarita”, foschie sul suo ruolo pubblico e quello privato. Il documento contiene descrizioni di fatti, apprezzamenti, informazioni (presumiamo false) sul conto di Lavenia, tutt’altro che edificanti. Dal suo canto, Mario Cantarella, per evitare un’ispezione amministrativa al Comune, ha scritto a Palermo, facendo quadrato sul proprio assessore ed assolvendolo dai sospetti e dalle accuse infamanti. E Pasquale? Nulla, ha annunciato querele contro ignoti (ci risiamo, allora è un vizio!). Ma non è sufficiente. Poi è normale che qualcuno possa elaborare qualche cattivo pensiero. Che fare, allora? Lavenia dovrebbe capire da sé (visto che, peraltro, la zona artigianale è, con lui o senza di lui, un punto del programma del sindaco) che è meglio stare lontano, per evitare qualsiasi malvagio sospetto, dagli atti, dalle carte bollate, dalle mappe che riguardano “Sciammarita”. E’ opportuno politicamente per lui, per la giunta e per tutti. E’, in altre parole, una questione di galateo istituzionale e di abc della politica.
E’ proprio in questa materia, però, che l’esponente dell’Udc, legato a Lino Leanza, sembra essere a digiuno. Lo ha dimostrato, per dirne una, in occasione della recente visita del prefetto. Nel corso del suo tour, Anna Maria Cancellieri Peluso è stata portata in quattro, “selezionate” aziende locali. Tra queste, guarda caso, l’«officina di lavori in ferro» di viale Europa, di proprietà di Lavenia. Il mormorio è stato inevitabile. E sacrosanto. Pasquale continua a non capire che chi ha un ruolo istituzionale deve fare un passo indietro rispetto ai desideri e alle aspettative personali, cedendo la prima fila ai “comuni amministrati”. Non è la prima volta, comunque, che commette delle gaffe. L’elenco sarebbe lunghissimo, a cominciare da quella sua determinante uscita dall’aula che consentì l’elezione a presidente dell’avversario Vincenzo Cantarella ai danni di Antonio Portale, salvo poi apparire il giorno dopo dagli schermi di Video Star per «chiedere scusa alla città» con le lacrime agli occhi («scena patetica e vomitevole», commentò a caldo un consigliere dell’allora Centrodestra). Oppure -altro episodio- quando in diretta televisiva, qualche settimana più tardi, sfidò lo stesso Cantarella, proponendogli di dimettersi da presidente in cambio delle proprie dimissioni da consigliere. Cantarella accettò, firmò anche un documento di impegno, ma Pasquale si tirò indietro, raccogliendo ancora una volta l’ilarità generale. Potremmo aggiungere altri episodi sulle sue controversie con Fabio Mancuso o con gli stessi “calaciuriani” (salvo poi chiedere sempre un “passaggio” nella loro lista per potere essere eletto), ma ci fermiamo qui, altrimenti rischieremmo di scrivere una monumentale enciclopedia.
D’altra parte Pasquale è così: se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo. Una volta, in un intervento in Consiglio pronunciò uno dei suoi aforismi: «Alle nostre imprese bisogna dare delle risposte concrete e permettere la loro crescita, se certi amministratori non sono capaci di svolgere il proprio compito, vadano a casa». Appunto! Come dargli torto?
Vittorio Fiorenza

PASQUALE E LO SVILUPPO ECOcOMICOultima modifica: 2005-06-13T18:55:00+02:00da v_fiorenza
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30 pensieri su “PASQUALE E LO SVILUPPO ECOcOMICO

  1. Vittorio Fiorenza è una risorsa per Biancavilla… dovreste valutarlo e premiarlo per ciò che merita. E’ un ottimo cronista e sa dire le cose come si deve… chiunque cerchi di tappargli la bocca con una querela ha solo carbone bagnato che vuol nascondere dietro un bieco tentativo di censura.
    Vai Vittorio il nostro sostegno l’avrai sempre!!!!

  2. Da E-mail: Ciao Vittorio,
    sei proprio un pazzo!!!
    Come fai ad appassionarti di politica amministrativa (in genere) biancavillese?
    E’ la tua valvola di sfogo?

    Scherzo…
    P.S. Cmq, leggo tutto il materiale sul tuo blog…!!!
    Commentarlo è un’impresa!!!

    Saluti,
    Valeria

  3. Non lo conosco personalmente, ma anche io sento in giro molti mormorii su questo assessore. Tra l’altro sono un cittadino che ritiene barbara la scelta di levare di mezzo l’uso civilissimo di portare il pane porta a porta. L’assessore dovrebbe spiegare meglio i reali motivi di questa scelta amministrativa. Inoltre mi incuriosisce questa mania dello sviluppo commerciale, l’assessore sembra aver dimenticato quello agricolo. Qualcuno dovrebbe dirgli che lo sviluppo commerciale è consequenziale o ad un altro sviluppo economico o ad una grande presenza turistica, mi pare che a Biancavilla non ci siano né l’uno né l’altro. Quindi a cosa serve questa proliferazione commerciale? La zona artigianale poi non dovrebbe svilupparsi il più vicino possibile all’imbocco della strada statale? l’assessore è sicuramente una brava persona, credo debba fare attenzione alla percezione sociale del proprio comportamento politico perchè i malumori su di lui sono tanti, e non è difficile sentirli per strada, nei negozi, nelle case. Alfredo Catalfo

  4. Non è vero che l’assessore lavenia viene cosi commentato, i cittadini biancavillesi lo criticano molto più duramente di quanto abbia fatto il curatore del blog è non hanno tutti i torti secondo me, mi associo all’ultimo consiglio dato dal curatore in conclusione del suo post, secondo me sarebbe la scelta più dignitosa che potrebbe fare, dimmettersi.
    Francesco Portale

  5. Non conosco l’assessore di cui si parla…ma credo che sia assurdo che persone che non sappiano parlare italiano correttamente ricoprano cariche istituzuionali! !! Mi riferisco a quello che Fiorenza scrive in merito alla dizione dell’assessore in questione!!!Mha ….

    E poi…in merito alla distribuzione del pane casa per casa….sicuram ente è un uso molto civile purchè non sia un modo per evadere le tasse consegnando il pane senza scontrino!!!

  6. caro vittorio, è piacevole leggerti, ma scrivere dei nostri politici significa perdere solo tempo. Molti di questi signori, non solo sono dei pessimi politici, ma degli inesistenti amministratori. buon lavoro.

  7. Il suggerimento che conclude il Post è giustissimo e sarebbe giusto secondo me allargarlo a tutta la giunta, sindaco escluso!!!

  8. A un cronista così avveduto, che riesce a cogliere perfino le sfumature in tema di pronuncia del povero assessore, suggerisco di mettere alla gogna anche quei concittadini che, pensando di avere una penna felice, utilizzano espressioni comiche, del tipo: “impronta ispiratrice” (mai sentito di un’impronta che consenta l’ispirazione) o “facendo quadrato sul proprio assessore” (il concetto del “fare quadrato” SOPRA qualcuno è incredibile, oltre che impossibile).
    Auguri e in bocca al (sul o nel, non so quale preposizione utilizzare: chiederò al concittadino dalla penna felice) lupo.

    Un fan dell’assessore Lavenia

  9. Carissimo fan dell’assessore Lavenia, sia meno rigido, eviti di fare il “geometra” su questioni linguistiche e liberi la penna, a cominciare dallo scrivere il suo nome e cognome, assumendosi la responsabilità del suo pensiero. Altrimenti non fa una gran bella figura né la fa fare al suo idolo. Purtroppo, il vero problema non è né la pronuncia né il modo di parlare dell’assessore (aspetti, anzi, che rendono simpatico l’interessato). Spiace che lei non abbia voluto cogliere il reale (tutt’altro che comico) significato del post. Sia pure un fan, ma non rinunci al suo senso critico. Se, sull’analisi relativa al comportamento politico dell’assessore, lei ha soltanto da ridire su accenti, sillabe e cadenze, il suo tentativo (legittimo) di fare la difesa d’ufficio non può avere i risultati sperati. Non crede, signor Anonimo?

  10. Un fan dell’ assessore?
    Ma smettiamola!!! Uno che invece di scendere nei meriti del discorso di fiorenza si mette a fare etimologia della linguistica (e’ giusto etimologia, professore?… scusami io sono ignorante ed etimologia lo uso perche’ sento che suona bene nel contesto)!!!

    senti posso dirti una cosa? (mi scusi forse lei preferisce il vossia)

    ….ma ‘o fatt’ na’ chivat’ uayo’….

  11. E’ un antico vizio della sinistra, dal quale dubito che riuscirà mai ad affrancarsi: quello di parlare sempre d’altro e di non stare mai, come si suol dire, sul pezzo. Tanto meno di ammettere un errore. Se uno dice, anche simpaticamente: guarda che bisogna stare attenti, quando si lanciano accuse, a non incorrere nelle stesse manchevolezze che si rimproverano all’avversario , allora si cambia argomento, si accampano scuse, ci si gira intorno. In soldoni, traduco la mia battuta: se al mio amato assessore dai dell’ignorante , stai attento a non fare la stessa figura mentre scrivi. Colto in fallo, sarebbe stato onesto fare ammenda o rispondere – che so – touché. Invece no, il cronista coraggioso parla d’altro, compreso il mio anonimato. Ora, se un uomo si giudica dalla capacità di assumersi la responsabilità di ciò che dice – vero -, lo si giudica ancora di più dalla libertà con cui ammette i propri errori, anche se riguardano aspetti “ragionie ristici”. In realtà, quando con le parole ci si mangia, caro amico, gli errori di grammatica interessano la deontologia. Se un giornalista sbaglia a coniugare i verbi o a usare la consecutio, introduce nel lettore il dubbio che anche le sue fonti siano approssimative e che il suo lavoro, in fondo, non sia così ben fatto come dovrebbe essere. In quanto all’anoni mato, infine, è l’unico vantaggio che mi prendo sul tuo, ben maggiore, di replicare sempre.

    Il solito fan del solito assessore

  12. Caro “solito fan del solito assessore”, forse ha scambiato questo blog per una community per appassionati di linguistica italiana. Ha sbagliato posto. Detesto gli atteggiamenti cattedratici, i lettori mi perdoneranno se vado dietro alle sue (infondate) osservazioni, che vorrebbero forse deviare il dibattito sulle questioni (ben più importanti) evidenziate nel post. Ad ogni modo, si fidi, “impronta ispiratrice” e “fare quadrato sul” sono espressioni interne alla lingua italiana, riconosciute (da secoli) dai linguisti, utilizzate normalmente nelle comunicazioni scritte e parlate, rintracciabili in dizionari della lingua italiana e in manuali di comunicazione. Lettura consigliata (che mi tocca fare?): “Principi della comunicazione letteraria” di Maria Corti, Edizioni Bompiani, prezzo 12,91 euro. Una precisazione importante: non ho dato dell’ignorante al “suo” assessore, non mi permetterei mai, ma ho semplicemente ironizzato su una sua battuta infelice e divertente. Per quanto riguarda il suo anonimato, ribadisco ciò che ho scritto prima. Non capisco, infine, quale vantaggio possa derivarle, non rendendosi riconoscibile. Se poi lei continua a chiamarmi in causa, che faccio, non replico? Chiuso argomento. Promesso! La ringrazio sinceramente, comunque, per le sue visite a “Scusate il disturbo”.

  13. Allora touché è bene che lo dica io. Andrò a prendere il libro della Corti e, nel frattempo, le prometto di tornare a visitare il blog in futuro. In quell’occasion e, potrei anche uscire dall’anonimato (le anticipo che abbiamo un conoscente in comune, che ho incrociato a Roma e che – mi pare di ricordare – lavora per La Gazzetta del Sud). Grazie per le risposte e buon lavoro.

    W l’assessore.

  14. Seguo il vostro dibattitto con estremo interesse e spesso con un certo divertimento. Il mio è un punto d’osservazione privilegiato: essendo di una cittadina lontana dalla vostra, appollaiata su una collina e situata nella parte opposta dell’isola, credo di essere immune da ogni spirito di parte o di fazione. Di tanto in tanto quindi qualche piccola irruzione la farò.
    A proposito di questo galantuomo di assessore che dire?
    Mi sembra già di conoscerlo personalmente. Somiglia a tanti altri da me conosciuti nell’arco della mia ormai non tanto breve vita trascorsa in questa meravigliosa e irredimibile terra, dove tutto è concesso ai mediocri e quasi nulla a chi avrebbe tanto da dire e fare con scienza e conoscenza. E non solo nella politica. In quasi tutte le istituzioni: SCUOLA, STAMPA, PRESIDI SANITARI, UNIVERSITA’, PARROCCHIE. Altrove, colui che “SA”, anche se “temuto”, viene “accettato” e premiato, in virtù di regole condivise e in nome di un bene superiore.
    Qui da noi invece…amiamo rispecchiarci compiaciuti in un qualsiasi totò di turno, nascondendoci dietro vacui e nefandi eruditismi.

  15. Caro Fiorenza,
    vorrei complimentarmi per il tuo articolo sul nostro assessore Lavenia, cui preme particolarmente la costruzione d’una zona industriale. Come al solito ne apprezzo lo stile, la solida struttura argomentativa, la fluidità linguistica.
    Non hai certo da correre a sciacquare panni in Arno, come consiglia il tuo anonimo bacchettatore amico dell’assessore, poiché esiste, per chi è avvezzo alla scrittura, la possibilità di usar metafore affinché si dia “colore e sapore” all’espressione (mi si permetta la sinestesia e rinfoderi il ferro l’anonimo purista!). Sarebbe noioso, altrimenti, leggere testi costruiti tutti con un unico registro, magari quello che conosce il nostro impavido difensore.
    Nella sostanza, ho preso atto di quanto hai affermato, in attesa di una difesa dell’interessat o alle tue argomentazioni.
    Spero, comunque, che il signor Lavenia rinunci a perseguire disegni megagalattici e punti al vivo dei problemi che riguardano lo sviluppo economico della nostra comunità e auspichi per sé miglior difesa di chi, spinto da fondamentalismo linguistico, ha più a cuore un purismo asettico e senza tempo d’una lingua inesistente, piuttosto che la verità fattuale.
    Con stima, Alfio Pelleriti

  16. professore non tutti sono professori di un certo livello come lei,percio quando scrive si applichi di meno. vittorio fiorenza secondo me stai sbagliando di bruto ad attacare il migliore assesore che c’e in giunta.percio se vui un consiglio rifletti su quello che dici.ffffffffff ffffffffffffffff ffffffffffffffff ffffffffffffffff ffffffffffff @tttttttttttdfh gf.it

  17. Noto conn dispiacere l’omertà che regna nel nostro paese, finora i commenti sono stati fatti ma quasi tutti anonimi. Adesso che l’argomento riguarda un assessore di cui si sente parlare molto nelle vie cittadine, su questo blog tutto tace, mi dispiace molto.Mi rivolgo a tutti gli abituali commentatori dei vari blog che in questa occasione tacciono tutti………. . SVEGLIAMOCI se non vogliamo affondare (questo non si riferisce solo al blog ma alla vita di tutti i giorni).
    Francesco Portale

  18. portale tu sei l’unico che non puo parlare perche non capisci niente di politica.Questi lamenti li senti solo tu in paese,percio evita di commentare e taci che e meglio.ANONIMO

  19. “Scusate il disturbo” ha ricevuto ieri un lunghissimo commento che, prendendo spunto dal post “Pasquale e lo sviluppo ecoComico”, espone una serie di apprezzamenti e notizie sulla storia politica di Biancavilla degli ultimi 30 anni. Un contributo dettagliato, che evidenzia fatti e misfatti di varie generazioni di amministratori, citando malcostumi, spartizioni e accordi sullo sfondo buio della Biancavilla di Prima Repubblica. Un contributo minuzioso che non manca di ricordare presunti interessi e legami (passati e presenti) sul Prg, sulla zona artigianale, sulla zona commerciale, i clamorosi risvolti giudiziari di inizio anni ’90 con gli arresti eccellenti per arrivare alla sindacatura Manna e a quella Cantarella. Peccato, però, che il commento risulta anonimo. Chi ha scritto si è semplicemente presentato come un ex dipendente comunale. Troppo poco. I dettagli e gli apprezzamenti espressi nei confronti di politici di ieri e di oggi, praticamente di ogni colore politico, necessitano un’ assunzione di responsabilità per evitare di esporre questo blog ed il suo curatore a querele certe. Per questo si è deciso di non pubblicare il commento in questione. Si è arrivati a questa decisione con dispiacere, visto che il commento ricevuto, se fosse “ripulito” dai passaggi diffamatori, potrebbe fornire interessanti spunti di riflessione su pagine buie, poco scrutate ed analizzate, della storia politica di Biancavilla. Si approfitta dell’ occasione per comunicare che, d’ora in avanti, per evitare di censurare in blocco commenti “particolari” , ci si avvarrà della facoltà di “oscurare” porzioni di opinioni dei lettori che risulteranno diffamatorie, calunniose, irrispettose della dignità delle persone. Si invita ancora una volta, pertanto, a partecipare ai dibattiti su questo blog, mantenendo un linguaggio decoroso e non offensivo nei confronti di nessuno. V.F.

  20. sono l’impiegato che ha scritto quel lungo intervento, non credo di avere calunniato nessuno, ho solo raccontato le cose così come sono avvenute, anzi per alcuni politici ho fatto pure dei complimenti( manna, cantarella) sono deluso che tu non l’abbia pubblicato, avrebbe datto un forte contributo al dibattito sul vostro blog, e alcuni tuoi visitatori avrebberò avuto tanto da scrivere.
    comunque visto che tu l’hai letto ti servirà come giornalista a capire di più.
    saluti

  21. AL DIPENDENTE COMUNALE: Se lei ha scritto delle cose veritiere sui 30 anni di storia politica a Biancavilla e se è certo di non avere calunniato nessuno, per quale motivo non si è firmato? Ce lo spieghi. Salvo Galvagno

  22. All’ANONIMO che sostiene che io debba starmi zitto perché non capisco di politica. Presumo che tu sia uno scienziato politico, ma io non mi sto zitto. Io scrivo ciò che penso. Se a te dà fastidio, ti suggerisco un po’ d’acqua e limone. Francesco Portale

  23. Signor Portale guarda che io sono un’ignorante come te , che non capisce niente di politica. Io mi riferivo ai commenti che hai fatto verso il grande assesore LAVENIA.Tu non ti puoi permettere di rivolgereti cosi ad una persona che lavora per il bene di Biancavilla, offendendolo che non e cosa di fare politica. Allora dimmi tu chi puo ricoprire questo incarico,visto che tu ti ritieni un grande politico. Percio l’aqua e limone la consiglio a te, cosi prima che scrivi i tuoi messaggi che fanno pena, rifletti con calma e pensi a quello che dici.Ciao Grande poltico.(ps) Alle prossime elezzioni candidati, XXXXXXXXXXX XXXXXXXXX XXXXXXXXX. ANONIMO

  24. Io capirò poco di politica, ma mi sento un ragazzo serio, scrivo e dico ciò che penso e lo faccio a viso aperto, firmandomi. Poi, il fatto di candidarsi non vuol dire niente: è proprio quello il punto. La politica non si fa solo da consigliere, anzi dovremmo partecipare a tutto ciò che riguarda la nostra comunità, senza bisogno di andare a fare i consiglieri: per quello c’è sempre tempo, e si deve aquisire molta esperienza per evitare gli errori che molti stanno facendo. Io no potrò mai stare zitto o magari dire solo “presente, si, approvo”: la politica si deve fare con il dibattito, discutendo senza per forza essere d’accordo. Per questo all’ANONIMO dico: risparmiati certe affermazioni che non aiutano né la discussione né la politica, ma sono solo delle offese gratuite, cosa che io non ho mai fatto. Io citico ma nei miei commenti non ho mai offeso nessunoi. Saluti, Francesco Portale

  25. Ho sentito dire in giro da qualcuno che la formica si era “cacata addosso e non scrive più sul blog di fiorenza” (testuali parole), come vede il signor Innominato (meglio non dirlo altrimenti farebbe una granfiguraccia e già che…..) si sbaglia e di grosso. Dopo un piccolo e breve periodo di riposo cari amici miei ritorno a “rompervi”in un certo senso le scatole, una rottura dovuta al fatto che dico più o meno le cose come stanno. Ho quindi stamattina riaccesso il mio bel pc e ho visto un pò di siti su Biancavilla. Parto con quello ufficiale del comune che fa veramente pena, basta fare un confronto con quello di adrano e si nota perfettamente! Poi a Biancavilla News leggendo la moltitudine di articoli sui due blog di Fiorenza e di Ventura che entrambi hanno riportato nelle loro “rassegne stampe”. Poi ho cliccato su Biancavilla allo specchio e ho trovato la “felice” sorpresa dell’intervent o del sindaco Mario Cantarella che in un certo senso, come si diceva dai commenti, ha voluto fare una sorta di scacco al re facendo (o cercando) di fare chiarezza su alcune situazioni tra cui quella degli lsu tanto discussa in questa sede. Certamente il sindaco poteva sfruttare l’occasione di dire più cose ma forse non ha avuto tempo: doveva certamente “badare” alla sua squadra “amministrativ a” che fa purtroppo acqua da tutte le parti. Ovviamente non potevo che venire anche su questo sito ma ho osservato una confusione un pò generale. Invece di parlare dei fatti di biancavilla si ci “acchiappa” dicasi per francesco portale e qualche altro che non ha niente da fare che rompere le scatole su questo sito… Fiorenza cerca di riprendere in mano la situazione. Ho visto che hai messo il contatore dei commenti che, mi hanno detto, ha fatto sbalzi bestiali da ieri ad oggi: venivano segnalati infatti circa 200 commenti in meno sarà che forse la matematica E’ un opinione e che quindi può essere personale…sar à…aspetto i nuovi aggiornamenti.. .ora spetta a qualcuno di destra e a chi “ospitiamo”?? D’asero, il prof, intendo, o qualcuno di Forza Italia o meglio ancora qualcuno di Alleanza Nazionale….pu oi già inserirmi caro Fiorenza tra i tuoi indirizzi per l’aggiornament o: la.formica@virg ilio.it
    saluti affettuosi a tutti
    La formica

  26. Caro Vittorio, questa volta sei stato proprio bravo, vediamo ora se quel masculu dell’assessore ha il coraggio di replicare. Cosa replica? a chi dovrebbe fare la morale uno che progetta una zona artigianale a proprio uso e consumo. Questo signore dovrebbe andare a zappare e basta. Saluti. Il burattinaio

  27. Assessore Lavenia, ridacci il pane nelle case e tieni nel cassetto la tua zona artigianale, facci vendere tranquillamente quello che vogliamo e fai XXXXXX con i tuoi colleghi che pizzeggiano a destra e a manca. XXXXXXX XXXXXXX XXXXXXXX XXXXXXX

  28. Se vogliamo essere precisi non ci tenevamo proprio ad ascoltare la favoletta dell’assessore Lavenia (guardate sul blog di ventura). L’assessore Lavenia come dice l’ottimo Fiorenza è uno che ci mette passione,ma soltanto passione,idee? (lassamu perrderi ca è megghiu)!.è uno sanguigno,uno che se si mette una cosa in testa la fa. Il problema è però che non sempre questa gente (bravi artigiani) riesce bene a fare l’amministrato re, e quindi sa solo organizzare “quattro dolci” (ma a cifre astronomiche!!) per carnevale e altrettante gite espositive a tutti gli amici commercianti che gli hanno dato il voto all’elezioni. Poi non mettiamo il dito sulla piaga: lei ha dato licenze commerciali a destra e a manca come se stava dividendo caramelle, ha idea di quanti giornali si vendono a biancavilla? e ancora complimenti anche per tutti gli “arrusti e mangia” che ha fatto proliferare, e ancora quei camion dove si compra “u paninu wurstel e patatine”. L’altra sera girando per la circonvallazion e, e poi passando per viale europa ho avuto l’impressione di trovarmi a Catania in via Plebiscito, dove da tutti i lati spuntano “fucuna e carne di cavallo”. Se è questo il suo concetto di sviluppo economico semu abbissati. e che immagine per la città si da in questo modo? Mi faccia pure la cortesia di non dire cazz… (bipppppp) quando dice che ha fatto rispettare la legge impedendo ai panificatori di distribuire il pane porta a porta. forse a biancavilla era l’unica cosa che funzionava ed ora grazie al “pedante” assessore non se ne fa più niente. a proposito non si arrabbi per la parola difficile l’ho scritta proprio per farla arrabbiare. Comunque ho capito che l’unico sviluppo economico che lei capisce è quello di intascarsi l’indennità di assessore ogni fine mese, complimenti veramente a lei e a tutti i suoi compari. Pensavo che foste più capaci alla fine ho capito che siete un pugno di inetti tutti sta specie di assessori. c’è gente che fa l’assessore ma che non ho mai visto comparire in nessuna iniziativa: per esempio che fine ha fatto Dino Pennisi? dove si è ammucciato Liborio Scaccianoce? e Ingiulla? e Amato? e Benina? si salvano solo quello sbindurato del sindaco (come gli è finita male!!!!! però qualcuno glielo aveva pure predetto, averu sinnucu?) ed il vice-sindaco. firmato “L’INCUDINE” , Lei mi capirà…

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