Qualcuno accenda la luce in Aula. La luce della trasparenza, della correttezza istituzionale e del rispetto dei cittadini. E’ da oltre un anno che i lavori del Consiglio Comunale di Biancavilla non sono più ripresi e trasmessi in televisione: il Palazzo è stato oscurato. Alla guida dell’assemblea cittadina -è bene sottolinearlo- c’è un tale di nome Antonio Portale che ha costruito il suo consenso elettorale anche attraverso le sue “apparizioni” quotidiane in tv, dalla quale per anni ha avuto carta bianca per esprimere (quasi sempre senza nessuna replica) il suo pensiero a ruota libera.
Un servizio garantito nel passato, che al Comune costava due lire e che attirava l’interesse di migliaia di biancavillesi (comodamente da casa hanno avuto modo di seguire i lavori d’aula e con essi il degrado politico che ha caratterizzato la passata esperienza consiliare) non viene più espletato. Una situazione voluta dal presidente, che invece avrebbe dovuto attivarsi da subito in tal senso, e dallo schieramento di Centrodestra, che quand’era tra le fila dell’opposizione tanta morale ha fatto sulle telecamere in aula. Una situazione -va detto- voluta anche dal Centrosinistra, che con il suo colpevole silenzio ha contribuito a privare i cittadini di uno strumento di trasparenza. Anziché, fin dal primo momento dell’insediamento, chiedere le riprese dell’attività consiliare, la minoranza ha inspiegabilmente preferito non batter ciglio: i paradossi della Sinistra nostrana!
Ora qualcosa si muove. Nel senso che ci sono dei tentativi perché venga ripristinato il servizio televisivo. Tutto risolto, allora? La censura finisce qui? Non si sa ancora. Già, perché in questi giorni, sull’argomento, se ne sono sentite tante di “formule acrobatiche” nei corridoi del Palazzo comunale.
C’è chi sostiene che le riprese andrebbero effettuate fino a dicembre in maniera “sperimentale”. Altri ritengono opportuno preferire la “diretta”. Qualcuno ha proposto di consentire alla tv la registrazione del dibattito su alcuni punti e non su altri. C’è la possibilità che l’obiettivo sul “trepiedi” possa esserci già, seppure in maniera momentanea, a partire dalla seduta di domani e venerdì (guarda caso al primo punto figura la relazione semestrale del sindaco) con un affidamento diretto ad un’emittente televisiva.
Il fatto è che non c’è nulla da “sperimentare”, il servizio televisivo è stato ben collaudato per anni. Bisogna solo bandire una gara, facendo partecipare Video Star e Tva (emittente che ha svolto il servizio per ultima) e aggiudicare il lavoro a chi offre l’importo minore. Chi pensa di favorire questa o quell’altra tv con l’affidamento diretto (peraltro in questo caso incomprensibile sul piano tecnico e giuridico) non farà altro che riattivare quel pericoloso meccanismo che nella passata consiliatura ha determinato una feroce polemica via etere con denunce e querele (alcune ancora aperte) tra le due emittenti. Polemiche propagatesi pure in Consiglio Comunale perché alimentate dalla polarizzazione di alcuni personaggi politici in difesa dell’una o dell’altra ditta (Pasquale Lavenia e Antonio Portale per Video Star, Nicola Tomasello e Vincenzo Cantarella per Tva). L’idea della “diretta” appare assurda perché chi sta a casa non può aspettare i tempi di sospensione dei lavori o dei rinvii per la frequente mancanza del numero legale e poi (esprimiamo un legittimo sospetto) potrebbe nascondere, da parte di chi l’ha proposta, il tentativo di “sponsorizzare” una certa emittente, escludendo automaticamente l’altra perché si ritiene non possa garantire l’eventuale trasmissione in tempo reale. Assurda e non praticabile anche la proposta delle riprese parziali: chi decide cosa riprendere e chi stabilisce il grado di importanza degli argomenti in scaletta?
Perché allora complicare le cose? Si proceda per la via più ovvia: gara, aggiudicazione dei lavori, ripresa e messa in onda integrale delle sedute, fino alla scadenza della consiliatura e non in maniera occasionale come quella, eventuale di domani che rappresenterebbe tutt’altro che una finezza istituzionale.
Amministrazione e maggioranza non devono temere le reazioni dell’opposizione con la presenza della televisione. Non ci saranno gli show visti nella precedente assemblea civica e l’ostruzionismo farcito di insulti e bugie, studiato a tavolino e messo in atto da un agguerrito sodalizio politico-mediatico. Vi immaginate un Nino Benina che si alza e butta un bicchiere d’acqua addosso al sindaco? Oppure un Nicola Tomasello che lancia in aria un carpettone di documenti, colpendo il dipendente che verbalizza? O addirittura che un Pippo Sapienza, un Alfio Magra e un Giosuè Sangiorgio si mettano ad urlare “mafioso, fangusu e buffone” al presidente? O ancora che Turi Giuffrida si scagli contro il segretario, mancandogli di rispetto? No di certo. Beh, un po’ sanguigno Giuffrida lo è -ci si consenta la battuta- ma il suo modo di porsi non ha comunque i tratti “metallurgici” di chi ora, dalla Giunta, pretende di intrattenere i rapporti con il Consiglio Comunale, senza avere i requisiti politici, culturali e morali.
In ogni caso nemmeno il Centrosinistra, davanti allo zoom, deve temere l’imbarazzo per “non essere all’altezza”, né dev’essere intimorito dalla superiorità numerica dello schieramento avversario. Anche nella “Casa delle libertà” non sembrano esserci grandi oratori, tanto meno esponenti pronti a spellarsi le mani per applaudire l’operato della giunta Cantarella. Chi, da quelle fila, è più portato ad intervenire (Franco Lanza e Salvo D’Agati in testa) ha le qualità della moderazione, del dialogo e comunque non riveste il ruolo del provocatore, come quello inscenato nel precedente Consiglio (a torto o a ragione) da Vincenzo Cantarella e Salvatore Pastanella.
Ciò che questo civico consesso, come quello di prima, non comprende, quindi, è che le telecamere in aula non vanno banalmente intese come strumento funzionale alla maggioranza o all’opposizione e poco importa se i nuovi consiglieri hanno scarsa confidenza col microfono o non superano il “provino tv”. La ripresa televisiva (prevista anche dai Regolamenti) va considerata, invece, come semplice ed efficace mezzo di conoscenza e partecipazione alla vita amministrativa da parte del cittadino che sta a casa perché non vuole o non può recarsi al municipio.
C’è una sola incognita: Portale. Il presidente, abile come una Federica Panicucci a stare sul piccolo schermo, potrebbe “sciogliersi” di fronte alla macchina da presa e lasciarsi andare a lunghi monologhi narcisistici per recuperare la porzione di protagonismo di facciata persa in quest’ultimo anno. E’ un rischio. Realissimo. Che va tenuto sotto controllo (per garantire un equilibrio nei rapporti tra i gruppi consiliari) dalla maggioranza, dalla minoranza e dal sindaco in prima persona, legittimamente geloso nei confronti di chi dovesse scalfire la propria visibilità, che, nella sua concezione, non dev’essere secondaria a quella di nessun altro rappresentante istituzionale.
Ad ogni modo è un rischio da correre, pur di permettere l’accesso delle telecamere nella sala consiliare. Sulla carta tutti e venti i consiglieri e l’amministrazione tutta non sono contrari, eppure sono passati quindici mesi dall’inaugurazione del nuovo assetto politico-istituzionale e ancora si discute sul “se”, sul “come” e sul “quando” avviare il servizio di ripresa televisiva.
E pensare che uno dei punti costituzionali del programma del sindaco recita: “Riconquistare ed ampliare lo spazio della politica al fine di rendere possibile e stimolare la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica”. Il prof. Mario Cantarella forse non sa (probabilmente perché, di solito, in Aula, dà le spalle al pubblico) che le riunioni del Consiglio Comunale sono seguite, nei casi di maggiore affollamento, da non più di venti persone (quasi tutte “addetti ai lavori”). Qualcuno glielo faccia notare. Altrimenti rischia di essere ricordato come il sindaco che ha messo le telecamere nelle discariche abusive di spazzatura. Ma che ha “dimenticato” quelle più importanti (perché in ballo c’è il rispetto della democrazia) all’interno del Consiglio Comunale.
I CONSIGLIERI DI FRONTE AL PROVINO TELEVISIVO
Vittorio Fiorenza
I CONSIGLIERI DI FRONTE AL PROVINO TELEVISIVOultima modifica: 2004-09-08T14:35:00+02:00da
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sono d’accordo con voi non è ammissibile che chi, durante la passata consiliatura, minacciava addirittura di incatenarsi nell’aula consiliare se solo una delle sedute consiliari non veniva ripresa dalle telecamere, oggi che è il presidente del Consiglio Comunale non fa nulla per averle. e che non ci dicano che non ci sono fondi !!!! (perchè per le pizze in piazza si? scusate il gioco di parole). Forse siamo all’inizio di un nuovo regime? forse è meglio non far sapere cosa succede in consiglio? quali sono i rapporti di forza? quali sono i dissapori all’interno di questa maggioranza che pur ci sono, anche se tenuti nascosti? Mah!! “se è per cambiare”. p.s: grazie Vittorio per questa tua splendita iniziatriva. ciao
caro vittorio, sai benissimo il rispetto che ho verso di te quale giornalista, però devo stavolta sollevare un pizzico di rammarico sul contenuto del tuo articolo ” i consiglieri di fronte al provino televisivo” Personalmente non mi sento sottoposto a nessun provino; il mio stato di consigliere comunale non può essere paraganoto al rispettabilissi mo ruolo di un artista in uno spettacolo. Il ruolo dell’emittente nte televisiva in una sala consiliare è quello di far conoscere ai nostri cittadini i fatti più importanti della nostra città. Vorrei solo farti notare, che depositato agli atti dell’ufficio di presidenza del Comune c’e’ un documento( data di protocollo 10-03-2004) che ha per oggetto la seguente dicitura: Richiesta riprese televisive dei lavori consiliari. Io figuro quale firmatario proponente essendo il primo nella lista, tra gli altri firmatari c’e’ anche colui che tu citi come moderato e grande oratore della politica cioè il consigliere Salvo D’agati, che nella seduta consigliare ove si discusse di riprese televisive dice che ha firmato il documento in bianco senza che io gli dessi una esauriente spiegazione di quello che stava firmando. Ecco, caro Vittorio, ciò che voglio dire è che io per i cittadini di Biancavilla non firmo carte in bianco ma solo ciò che ritengo sia opportuno per gli stessi cittadini. Lasciamo stare la grande retorica e la grande moderazione, quel che conta di più è che alcuni consiglieri di maggioranza ( e non di minoranza) hanno chiesto, per una maggiore trasparenza dei lavori consiliari, nei confronti dei cittadini e per un maggiore coinvolgimento dei cittadini stessi nel processo politico di questa città, che vi siano delle riprese televisive nell’aula consiliare; che poi tali riprese vengano effettuate in diretta, in differita, con periodi di collaudo, importante è sicuramente che si giuga ad una soluzione discussa e ragionata da tutti ( maggioranza ed opposizione). Con affetto, un saluto dal consigliere comunale Alfio Furnari
Caro Vittorio hai ragione, in un paese “normale” non ci sarebbe niente da discutere sulla presenza in un aula istituzionale di un mezzo di comunicazione che faccia sapere ai cittadini “in tempo reale” tutto ciò che succede, ma l’ignoranza e l’imbecillità spesso prendono il sopravvento sulla razionalità. L’idea di molti politici che la televisione aiuti l’opposizione è una delle imbecillità più diffuse, è una idea che non ha nessun fondamento scientifico, ed è per varie ragioni pericolosa. Mi pare, anche se solo sentendo qualche parere qua e là, che tra i biancavillesi serpeggi qualche malumore sull’assenza delle riprese televisive;chis sà, paradossalmente , potrebbe essere uno dei cavalli di battaglia delle opposizioni. Il tuo amico quasi sociologo Alfredo.
PS: un grande capo di Stato francese (De Gaulle) diceva che eliminare l’imbecilltà è un progetto troppo ambizioso. Deducine le conseguenze per biancavilla.
Vittorio caro, credo (non ho scoperto l’acqua calda…lo so!) che il problema della “tv in aula” non sia nell’agenda di questa amministrazione , daltronde i fatti ce lo dimostrano: il consigliere Furnari, di cui apprezzo l’intervento in questo spazio, spinto dalla volontà di smuovere le acque (perchè quando si è in debito di “visibilità” in una maggioranza così ampia, tutto fa brodo…) è stato vittima della sua stessa maggioranza. In realtà questa amministrazione sembra ad oggi troppo frastornata soltanto a “comprare” la sua visibilità nel modo più accademico possibile (e soprattutto “sicuro” per i suoi scopi politici): attraverso le, ormai frequentissime, pagine pubblicitarie PAGATE su giornali-giorna lini-giornalacci -nonchè televisioncine e televisionette) . Anche Quello che a lungo è stato il Paladino della democrazia (beh… forse sarebbe meglio parlare di “DEMAGOGIA”) biancavillese, quello che andava in tv ogni giorno a confessare chissà quali inganni e/o macchinazioni della precedente amministrazione , tutto ad un tratto ha deciso di darsi una calmata (meno male, però!). Il suo istrionismo la sua teatralità è stata ingabbiata e soffocata dai panni moderati (moderatissimi! !! direi quasi “democristiani “, quasì però … ci mancherebbe!) della sua nuova carica istituzionale: presidente del consesso civico. E l’opposizione? ?? beh lasciamo perdere, dicevo tanto per dire, ascoltarla ha l’effeto del cloroformio o comunque, nella migliore delle ipotesi, di una camomilla. Purtroppo (per loro!) “i compagni” si sono imborghesiti troppo, chissà forse sono rimasti troppo al potere, si è vero il detto dice: il potere logora chi non ce l’ha, anche se con loro pare abbia funzionato il contrario…
PASQUINO
finalmennte!!! un pò d’aria fresca, stavo soffocando, non ne potevamo più di ascolatare solo la “voce ufficiale del potere”. Grazie Vittorio Fiorenza, grazie di cuore, saremo in moltri a sostenerti in qesta nuova iniziativa. a parte questo consiglliere Furnari, perchè non risponde il signor Portale, che è statao chiamato in causa così tanto… il Presidente, sta zitto, questa sì che è una notizia… Ciao
Lei scrive tutto ciò che altri pensano, ma nessuno ha il coraggio di esprimere. Complimenti da Pappalardo Salvatore, anche se non condivido totalmente! Grazie comunque.
Caro Vittorio, ti stimo tantissimo e ti faccio i miei complimenti per le cose che scrivi e che porti Biancavilla li dove non la conosce nessuno, con i tuoi grandi pezzi sul gionale La Sicilia. Ti faccio i complimenti anche per il blog da te realizzato e curato. Ho preso nota dei tuoi articoli ma certo non posso assolutamente condividere tutto.
Quello che mi fa un po seccare è il tono che i signori de questo blog utilizzano nei confronti dell’amministr azione Cantarella, del consiglio comunale e di altri politici. questi infatti lodano te per l’iniziativa, ma non hanno il coraggio di parlare come fai tu dei problemi della città perchè questi dovrebbero citare i signori visitatori cosa che invece non fanno, ma colpevolizzano i politici, che non giustifico anzi, ma quello che è giusto lo si deve dire.
Troppe le tirate velonese contro il Sindaco Mario Cantarella, la sua giunta e amministrazione tutta.
Cosa si vuole però??? mi sembra che il “signor” Manna, ex sindaco(grazie a Dio)buttava soldi per feste e festini con cantanti e stupidaggini varie. Oggi cosa resta a Biancavilla dei miliardi gettati al vento??? mi pare che non resta nulla, solo la classica vita, con i signori delle società che occupano i marciapiedi, dopo che lui diceva che questi dovevano risiedere in un territorio limitato, della tanta amata Villa Favare, del Monte Calvario, ecc. Il Manna deve ringraziare il candidato sindaco nelle elezioni 2003 Carmelo Randazzo, che però il Manna l’ha ringraziato bene mettendogli le corne con Glorioso.
Penso che i risultati dell’amministr azione Cantarella li vedremo presto. Non è un’amministraz ione che si mette in mostra perchè sono tante le cose che ha fatto e che nessuno invece sa.
L’amministrazi one attuale ha certamente diversi difetti. Il primo la discoria che ormai è nota a tutti nel palazzo con vice-sindaci e assessori presidenti, consiglieri che non vanno tanto d’accordo.
Saluti da Biancavilla
HO LETTO L’ARTICOLO RIGUARDANTE LA RIPRESA TELEVISIVA DEL CONSIGLIO COMUNALE DI BIANCAVILLA, CREDO CHE QUESTO SIA UN”SERVIZIO” DOVUTO AI CITTADINI E CHE FORSE PER TROPPO TEMPO GLI è STATO NEGATO. IL PROBLEMA è CHE IN QUESTI CASI NON SI FA MAI LA COSA GIUSTA E NON SI PRENDE MAI LA DECISIONE GIUSTA: DI CONSEGUENZA LE BAGARRE CONTINUANO ALL’INFINITO. MI RIFERISCO ALLO SCONTRO APERTO TRA LE DUE EMITTENTI TELEVISIVE….C HISSà CHI AVRà LA MEGLIO STAVOLTA!!!!!!! !!!!!!!!!!!!!!!! !!!!
Salve,
premetto che non sono di Biancavilla, ma del paese limitrofo con cui vi è un eterno rapporto d’amore/odio : Adrano e che ormai da anni ho lasciato per Roma dove ho intrapreso gli studi sulla comunicazione sociale.Non è difficile capire quindi l’interesse che l’argomento da lei trattato ha suscitato in me.Non voglio scomodare i padri della sociologia come Weber e Durkeim a riguardo, perchè questa non è ne la sede nè la”platea”ada tta, ma vorrei proporre una piccola riflessione che mi sovveniva in mente in questi giorni a proposito della “televisizzazi one” dell’ odierna comunicazione sociale.
Lo spunto ahimè me lo hanno dato gli ultimi avvenimenti di cronaca e con esattezza la strategia del terrore dei terroristi islamici e del loro uso massiccio di video-shock di decapitazioni ed esecuzioni sommarie di varia natura.Senza una video non si può accertare la morte di un ostaggio(pensi alle nostre connazionali recentemente date per morte) e con un video si crede quasi a tutto (pensi alla bravata del giovane americano finto-decapitat o)…
Allora io mi chiedo: è un video (immagine in movimento + sonoro) a fornire la verità al punto tale da DIVENIRE verità?Siamo così sicuri che ciò che proviene dalla magic-box sia tutto “reality” come vogliono farci credere?Io ho il timore che ci stiano abbindolando per benino e il dramma è che ci stanno riuscendo molto bene…
E per tornare al suo scritto, lei pensa davvero che il cosiglio comunale trasmesso via etere dia all’elettore l’esatta percezione dell’operato dell’amministr azione?L’ascesa al potere di un noto personaggio italiano ex imprenditore, ex operaio, ex chi più ne ha più ne metta, secondo me ci insegna ben altro.Il potere dei mezzi di comunicazione di massa va saputo sapientemente adoperare:una telecamera puntata in una famiglia normale dopo qualche giorno non farebbe più audiance della pubblicità della Barilla.
Le nostre amministrazioni locali non hanno ancora la scaltrezza per saper “manipolare” ed usare a proprio consumo una telecamera.La tv insomma pur essendo nelle case di tutti è ancora un arte per pochi e uscendo dalla retorica dei “diritti d’informazione dei cittadini” la sostanza resta sempre la stessa: chi ama la politica e le sue istituzioni la segue e s’informa comunque;conosc e i trascorsi politici dei propri amministartori (locali e non), frequenta gli ambienti di partito,legge gli ormai “desueti” quotidiani ecc..
La stragrande maggioranza di chi facendo zapping s’imbatte su una diretta del consiglio comunale del proprio paese al massimo dopo aver avuto compiacimento nei primi cinque minuti nel poter dire “ma quello lo conosco!” o “guarda come sembra strano il signor tal dei tali in televisione!”, guardando magari ai gesti più che stando attenti alle parole,cercando di cogliere involontarie gaffe comportamentali , dopo pochi istanti cambia canale e si piazza davanti alla domenica sportiva per vedere l’ultimo “cucchiaio” di Totti e l’ennesima prova opaca di Del Piero.
Un saluto di sincera stima da un siciliano orgoglioso di esserlo fino in fondo.