LA BENEMERITA E I «FURBETTI DEL GETTONE»

E’ da mesi che i politicanti nostrani non ci regalano spunti significativi su cui aggrappare le nostre riflessioni. A ravvivare le giornate di questo giugno dalle attese/pretese di Bilancio, ci ha pensato, però, la Benemerita. Si, lo sapete già. Gli uomini del capitano Giuseppe Carubia hanno fatto gli scalini del palazzo comunale, sono saliti al secondo piano, fino all’Ufficio di Presidenza, acquisendo i registri originali delle quattro commissioni consiliari. Quella storiaccia dei “furbetti del gettone” è al vaglio dei militari per capire se ci sono stati abusi, irregolarità, reati, danni contabili. Sotto esame, i verbali dei quattro organismi dal 2003 ad oggi, atti di convocazione, mandati di pagamento per i consiglieri. Non sappiamo cosa le indagini faranno emergere. Può essere una bolla di sapone. E francamente non facciamo riferimento alla cultura del tentennio di manette. Gli aspetti giudiziari, almeno in questa fase, ci affascinano poco.
Ribadiamo, invece, il nostro martellante interesse sull’aspetto etico-politico. Su questo fronte, riteniamo di non dovere attendere avvisi di garanzia, interrogatori, processi o sentenze. Il giudizio lo si è gia dato. Ed è valido oggi ancora più di ieri. E’ un giudizio di condanna. Senza possibilità di appello. Una condanna politica trasversale (ma ampiamente motivata, dunque non qualunquista) per un uso distorto delle commissioni, un abuso nelle convocazioni, per un’ingordigia di gettoni di presenza, per un’abbuffata di permessi (retribuiti) dal lavoro. Nel periodo 2003-2006 le spese per i gettoni si sono triplicate fino a raggiungere quota 250mila euro. Basta questo dato per rendersi conto che qualche anomalia c’è.
Dopo l’azione dei carabinieri, i consiglieri (soprattutto coloro che hanno detenuto il ruolo di presidente dei quattro organismi) hanno fatto uno sforzo per far finta di nulla. Ma, diciamolo pure, sembrano confusi, perplessi, impensieriti. Non perdono, però, il vizietto idiota, tipico dei non-politici, di puntare il dito contro i cronisti, quei cronisti (a cominciare da noi) che a più riprese hanno reso quanto più trasparente possibile ciò che succedeva tra le quattro mura delle stanze al secondo piano del Palazzo. La nostra colpa? Non una frase, un termine o un’osservazione. Ma l’avere scritto e riscritto. L’avere denunciato pubblicamente. L’avere pubblicato, come accade in tutti i paesi normali, l’ammontare dei gettoni ricevuti dai nostri consiglieri. Chi scrive non ha creato un’immagine pessima dei politici. Quella se la sono scattata da soli. Noi ci siamo limitati a riportarla, com’era nostro diritto-dovere. Un modo di fare che è ovvio, scontato, naturale, da manuale base di tecnica giornalistica. Ma non per i politicanti della Repubblica di Biancavilla, non abituati al fiato dell’opinione pubblica, che ignorano un semplice dato: il palazzo comunale non è un’abitazione privata. Tutto ciò che accade al suo interno, va riferito fuori. Ogni amministratore, per qualsiasi cosa faccia, dalla fotocopia all’utilizzo della carta igienica, deve dare conto ad ognuno dei 22mila abitanti di questa ridente cittadina etnea: è elementare. E invece, ci ritroviamo tizi che non hanno rispettato le istituzioni, semplicemente perché non ne conoscono il valore. Tizi che hanno confuso la loro sacrosanta sovranità a discutere e riunirsi con i limiti imposti dalla decenza e dalla civiltà politica. Pretendere che ammettano pubblicamente qualche loro leggerezza, è troppo. Ma, almeno, tacciano e lo ammettano a se stessi, magari al chiuso della loro toilette.
Delle responsabilità della Sinistra e dell’intera minoranza sulla gestione spensierata delle commissioni, ne abbiamo parlato. Le loro disattenzioni, le loro complicità politiche, il loro silenzio, l’assenza di battaglie pubbliche, la mancata pretesa di una condotta politica moralmente ineccepibile sono atti di accusa che rinnoviamo con vigore. Incorniciate queste considerazioni, va aggiunto, sottolineato, evidenziato, segnalato con tanto di lampeggiante e sirena che lo sbranamento delle commissioni si consuma in un’assemblea cittadina targata “Casa delle Libertà”. I colori politici predominanti sul velo sudicio delle responsabilità sono quelli del Centrodestra. Gli annali politici non potranno non registrare che il blitz dei carabinieri sia avvenuto sotto la presidenza di Antonio Portale e nell’era del sindaco Mario Cantarella. Due politici che, a parole, hanno sbraitato sull’intransigenza delle regole istituzionali (il primo) e sull’applicazione di un rigore etico alla politica (il secondo). I fatti li smentiscono.
Il primo cittadino si è premurato a dichiarare che «siamo sereni, assolutamente tranquilli, abbiamo fiducia nelle forze dell’ordine». Ma dove sta la notizia? Si è mai visto un sindaco esprimere la non fiducia alle forze dell’ordine? Meglio evitarli i comunicati che non comunicano nulla. Il presidente coi baffi ha tenuto a precisare al Giornale di Sicilia che sulla questione delle commissioni, lui ha fatto 40 interventi di richiamo. Il che equivale a dire che almeno per 39 volte è rimasto inascoltato, dunque le sue lettere si sono rivelate inefficaci. Perché in questi anni, allora, non si è rivolto a chi di competenza? Anzi, visto che ci siamo, diciamola tutta. C’è una grande curiosità nel Palazzo, una sorta di toto-tacchino di “stecchiniana” memoria per capire chi sia stato a far scoccare la scintilla dell’operazione dei carabinieri. Ma la vera assurdità in questa pessima vicenda di inizio estate sarebbe la scoperta che l’autore del presunto esposto arrivato alla magistratura catanese non sia né Cantarella né Portale, coloro i quali cioè hanno visto, hanno saputo e, data la «visita non di cortesia» dei militari al municipio, non sono stati in grado di onorare il loro dovere istituzionale di arginare in tempo il balletto delle commissioni. Una condanna politica che prescinde dall’esito delle indagini. A meno che si dovesse scoprire che l’input all’azione dei carabinieri sia partito da una comunicazione, per quanto sofferta, dei vertici comunali. In tal caso, saremmo ben lieti di rimangiarci ogni critica.
Vittorio Fiorenza
di Antonello Piraneo 
LA BENEMERITA E I «FURBETTI DEL GETTONE»ultima modifica: 2007-06-16T20:10:00+02:00da v_fiorenza
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17 pensieri su “LA BENEMERITA E I «FURBETTI DEL GETTONE»

  1. hai…. hai…. hai……. che mal di corason haiu…….
    in Calabria vi è un comune che sono decenni che non ha un sindaco ne giunta.
    dalla Calabria è giunto il grido: adesso uccideteci tutti!
    a Biancavilla non serve strillare, perchè tanto l’aria che si respira (in tutti i sensi) già uccide.
    per la prossima campagna elettorale, se fossero solo donne a governare, sicuramente si avrebbe un sistema più efficiente e funzionale, vicino ai problemi del cittadino.
    peccato che le donne a bivilla sono costette a vivere e fare i musulmani.
    mha………….. chissa forse è solo un’impressione, che ne dici?

  2. Senza parole… Se ancora hanno un minimo di dignità, questi politicanti allo sbaraglio dovrebbero dimettersi, andare a casa e abbandonare per sempre ogni attività pubblica per Biancavilla. VERGOGNA, arrosite un po’

  3. CHE VERGOGNA, dimettetevi se vi è rimasto un minimo di dignità. certo il nostro amatissimo Sindaco non vedeva, non sentiva, e se qualcuno riferiva faceva finta di non sentire.
    che Vergogna Sindaco, dimetteti pure tu.

  4. I politici devono dimettersi? E perchè mai?! Secondo me una soluzione potrebbe essere… istituire una commissione ad hoc per questa faccenda…

  5. caro vittorio, volevo ricordarti che nelle informazione che hai dato , ti sei dimenticato di dire il senso di responsabilità che questi consiglieri hanno avuto all’inizio del loro mandato, cioè di non optare per la idennità di funzione come prevedeva la legge, tutto ciò significava spendere per ogni consigliere circa 1000 euro come in tutti i comuni limitrofi, ma noi abbiamo preferito il minimo consentito dalla legge cioè 30,99 euro ad adunanza con un massimo di 300 euro lordi al mese, questo significa che abbiamo i costi piu bassi della politica.

  6. sono amareggiato, non mi sento rappresentato da questi politici, hanno rovinato la politica, e una vergogna, si parte dal sindaco per finire all’ultimo dei consiglieri comunali. dimettetevi se avete ancora un pò di dignità…………..sempre se conoscete la parola dignità.

  7. Sulla indennità di funzione ne abbiamo parlato a non finire. Ma quale senso di responsabilità? Il nostro Consiglio Comunale non ha votato questa opzione per il sollevamento di polemiche che ne è scaturito. Il tentativo, anche qui trasversale, c’è stato. Dire che i costi per l’assemblea cittadina siano più bassi di altri comuni, può anche essere vero. Ma il punto non è questo. Attenzione. La questione riguarda le modalità e le motivazioni con cui sono state convocate le commissioni. Se una riunione, per ipotesi, è anomala, fasulla, irregolare, è un fatto gravissimo, anche se ha prodotto “soltanto” 30,99 euro di gettone a consigliere. Sotto esame dei carabinieri, mi pare, non c’è la quantità di sedute, ma la procedura seguita. Finiamola, quindi, con il tentativo demagogico di affermare che i nostri consiglieri “guadagnino” poco. Anche se percepiscono 1 centesimo, la spesa dev’essere giustificata. E’ un principio elementare.
    (VF)

  8. Si. Il sindaco e via via gli altri a casa. Comunque non riesco a leggere il link “la favola delle commissioni consiliari.

  9. Sig. Enzo, la risposta che ti ha dato il curatore del Blog basta ed avanza.
    Volevo solo ricordare che a parte la questione morale, volendo fare due calcoli, non basta guardare i 30 euro del gettone di presenza, ma bisogna aggiungere al gettone di presenza il costo della giornata per tutti quei consiglieri che svolgono l’attività di lavoro dipendente e che tutti noi contribuiamo a pagare.
    Se questi signori hanno dignità, si devono dimettere tutti.

  10. Complimenti anche ad Antonello Piraneo per la sua analisi. Me l’avevo persa sul giornale, mi fa piacere leggerla tra queste pagine. Mi aggiungo al coro di indignazione.

  11. Cresce l’indignazione verso questa amministrazione, il consiglio ed in generale verso questa piccola “casta” politica paesana, inconcludente ed incapace di affrontare e risolvere i problemi del paese.
    Ma tutto ciò non basta, la semplice critica ed “u murmurio” agli angoli, senza proporsi ed impegnarsi tutti in prima persona, a cambiare lo stato delle cose.
    Affrontare con impegno tutti quei problemi che vanno dal rigenerare la vita politica e sociale della nostra comunità alla difesa dell’economia, della salute pubblica e dell’ambiente.
    Non possiamo più delegare “altri”, ma personalmente ed uniti dobbiamo cercare soluzioni alternative, altrimente, scusatemi resteranno solo “chiacchiere da cortile”.
    piero cannistraci

  12. E’ una vergogna! A Biancavilla ormai da molto tempo non si fa più politica. Oggi come non mai, valori, simboli e ideali sono lontani anni luce. La politica del “businnes” ormai è una consuetudine è la trasparenza un utopia. Il cittadino umiliato difficilmente ha fiducia in queste istituzioni. Bisogna adottare il sistema della “Tabula Rasa” per cambiare questo terreno politico pieno e stracolmo di erbacce. C’è tanta ipocrisia nel “palazzo” e sono stufo di vedere sempre le stesse facce nelle nostre TV locali che ci riempiono la testa soltanto di chiacchiere! Basta! Fate un altro lavoro, non mischiate l’ipocrisia con la democrazia, è un brutto affare!! Vergogna!

  13. I consiglieri è meglio che stiano zitti, più parlano più peggiora la loro situazione, anche perchè non devono dimenticare ci sono delle indagini in corso

  14. Caro Vittorio, penso che il vero problema di molti consiglieri sia il dato di fatto che si parli pubblicamente di come gestiscono i loro affari nel palazzo comunale. Indipendentemente dalle cifre il fatto che frodino il bene comune è incontrovertibile, possono anche addurre motivazioni giuridiche più o meno valide, ma resta il fatto che allungano inutilmente le sedute di commissione, a spese di tutti. Spero e mi auguro che lo vengano a sapere quanti più elettori possibili, che lo vengano a sapere i familiari che appoggiano passivamente questi signori, che se ne parli diffusamente dovunque, che loro stessi facciano rumore in tv. Ben venga l’intervento delle forze dell’ordine così che questo lavorare sottobanco dei nostri “spertissimi” consiglieri venga fuori alla luce del sole. Molti consiglieri pensano di essere occultisti della politica, di poter fare in silenzio i fatti loro, sappiano che fin quando ci sono spazi come questo blog, giudici e forze dell’ordine che hanno il senso dello Stato, cittadini che guardano in faccia questa sottospecie di politici, loro dovranno sempre temere di essere additati in pubblico come persone di basso livello, così come la maggior parte di lettori di questo blog pensa veramente dei propri consiglieri. Ciao ciao.
    Alfredo Catalfo

  15. Penso che aggiungere qualsiasi altro commento sia superfluo. I miei cimplimenti per il modo limpido e fresco con cui bacchetti i nostri politici. Non su cose astratte, ma su questioni concrete. Ricordo che sulla questione dell’indennità e dei gettoni, caro Fiorenza, sei stato duramente attaccato in consiglio, ma se ci sono in corso delle indagini dei carabinieri significa che quelle tue denunce avevano un solido fondamento. Certi pessimi consiglieri dovrebbero scomparire da Biancavilla, se ancora hanno un briciolo di dignità. Ma tanto, alla fine la gente se ne fotte e poi ci ritroveremo le stesse facce. Biancavilla è questa, Biancavilla si merita questa politica che più bassa non si può. Mi fa piacere anche che hai sottolineato che tutto avviene sotto la presidenza Portale e la sindacatura Cantarella. Una delusione totale. Ma la Sinistra che ha fatto? In fondo, il gettone e i permessi accomunano tutti. Vergogna.

  16. Ulteriori commenti a questa già deplorevole vicenda son davvero superflui. In questa circostanza come in tante altre si evince la scarsa responsabilità dei nostri politici e ancor peggio la scarsa valenza del Sindaco. Oggi più che mai si denota come non sia Lui il capo del centrodestra, ma bensì lo sfigato di turno scelto (immolato) dai partiti della CDL per prestare il nome alla causa. Si svegli Sindaco! Faccia qualcosa di destra, cacci fuori tutti a cominciare da chi gli sta più vicino, dal Presidente del Consiglio a seguire tutti quegli Assessori che sembrano incollati a quella poltrona ormai da 4 anni e che saranno i primi a tradirla l’anno prossimo in occasione della tornata elettorale. Grande Vittorio. DELUSO

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