Scusate il disturbo

BLOG ? NO, UN TALK-SHOW CON 60MILA OSPITI

«Un blog su Biancavilla? E chi lo leggera mai?», ci si chiedeva pessimisticamente all’inizio di questa avventura su Internet. Ora, però, a distanza di un anno esatto dalla nascita di “Scusate il disturbo”, si può rispondere ottimisticamente con dati certi: quasi 60mila contatti, decine di discussioni aperte, oltre 800 commenti da parte vostra. Un vero e proprio talk-show sul web dedicato a Biancavilla che ha innescato un circolo di idee, opinioni, proposte, critiche, proteste, oramai inarrestabile.
Era il 31 agosto del 2004 quando, quasi per gioco, per la curiosità di provare questo semplice quanto rivoluzionario strumento di pubblicazione online, si è “inaugurato” sul web questo spazio di discussione (il primo dedicato a Biancavilla). Si pensava ad un “ritrovo” di pochi amici. Invece è diventato un punto di riferimento virtuale, nel quale però ognuno, squarciando quel velo di apatia e quella cappa di assordante silenzio, ha potuto dibattere su problematiche reali, sui fatti e i misfatti di Palazzo, sui malcostumi dei nostri politici, sugli aspetti deteriori dell’istituzione comunale, su episodi e retroscena non registrati dalle cronache che altrimenti sarebbero stati insabbiati.
Chi cura questo sito lo ha fatto volutamente in maniera irriverente, non ossequiosa, riservando agli inquilini municipali sarcasmi ed ironie, senza distrarsi dalla spietata denuncia giornalistica. La novità assoluta del blog (c’è chi ancora in paese lo chiama bob, glob o blob) e soprattutto l’«invenzione» di uno spazio di libera discussione politica (roba sconosciuta nella Biancavilla perbenista e accomodante, sonnacchiosa e indifferente), ha fatto emergere ovviamente reazioni di allarme. C’è chi ha pensato a gruppi o progetti politici celati dietro al blog, c’è chi ha snobbato il sito (per poi visitarlo di nascosto), c’è chi si è infastidito al punto da presentare una querela, c’è chi è rimasto impassibile a quanto contestatogli.
In un modo o nell’altro, comunque, le discussioni sono andate avanti, giorno dopo giorno. Con toni accesi. Spesso con inutili chiacchiericci e pettegolezzi. Altre volte con insulti. Quasi sempre in maniera anonima. Ma come si può negare la parola ad un commentatore fantasma quando il dramma di questo paese è proprio la mancanza di parola? Significherebbe continuare a tacere, starsene con le mani in mano. E il silenzio, l’immobilismo, la passività non hanno mai risolto alcun dramma.
Certo, è ovvio, un blog non può cambiare Biancavilla, ma in un «contesto di desertificazione dell’opinione pubblica», riuscire ad animare un dibattito ad 800 voci (tanti finora sono i commenti, compresi quelli di “Scusate… l’ospite” e de “Il Megafono”), in maniera democratica, senza mai sbattere la porta in faccia a nessuno dei 60mila contatti e senza sconti per nessuna parte politica, è già tanto. Anzi tantissimo.
Per questo bisogna dire grazie. Grazie alle centinaia di visitatori che ogni settimana si sono affollati in queste pagine e a quanti hanno partecipato al dibattito nell’arco dei dodici mesi. Grazie agli autorevoli commentatori che hanno accettato di essere ospitati e di stare al gioco (non sempre semplice) del confronto. Grazie a quelli che pur non avendo il coraggio o la libertà di esporsi hanno riservato in privato complimenti ed incitamenti ad andare avanti. Grazie a coloro che hanno spontaneamente distribuito in ogni dove i contenuti di questo blog anche in forma cartacea.
Ai perbenisti, ai professionisti della dietrologia, ai devoti del pensiero unico, ai rassegnati, a chi non sopporta il contraddittorio, a chi non digerisce le critiche, a chi confonde il ruolo politico con quello privato, a chi è infastidito dalla stampa che indaga e denuncia, non resta che rivolgere un solo e semplice messaggio: “Scusate il disturbo”. Ma continueremo a disturbare.
Vittorio Fiorenza

>>> LEGGI IL POST “INAUGURALE” DI UN ANNO FA

>>> CONSULTA L’ARCHIVIO DI “SCUSATE IL DISTURBO”

BLOG ? NO, UN TALK-SHOW CON 60MILA OSPITIultima modifica: 2005-09-01T15:35:00+02:00da
Reposta per primo quest’articolo